Nicolae RâmbuOrcid-ID
Pages 49-67
DOI: 10.5840/cultura20063220
ABSTRACT
Durante il processo di Niirnberg, Alfred Rosenberg, accusato di aver avvelenato I’anima dei giovani con le sue idee del Mito del Novecento, esprime, verso la fine della vita ancora una volta, la sua convinzione nella sua innocenza. Lui ha parlato ai giovani solo “sulla cultura ed arte e sullapprofondimento dei piu alti valori™’. Infatti, il Mito del Novecento, il libro che ha rappresentato i fondamenti filosofici dell’ideologia nazista ¢ un lavoro sull’arte, cultura o, piuttosto sulla cultura e valori, ma tutte queste, cosi come sono state captate allora hanno portato ad una catastrofe. Il termine “valore” (Wert) appare nel lavoro di Alfred Rosenberg cento volte ed ¢ stato invocato tante volte per giustificare un insieme di atrocita. Una serie di tragedie che hanno insanguinato la storia, accanto ad un insieme di altre spiegazioni di ordine politico, economico, militare ecc sono generate da certe malattie dello spirito che io accenno quali malattie assiologiche. Ti importante precisare, penso io, che si tratta di malattie dello spirito, non dello psichico, questultime essendo un oggetto di studio di alcune scienze e non della filosofia. I fondamenti di una scienza il cui oggetto ¢ lo spirito personale, cosi come Ianima costituisce Poggetto della psicologia sono stati messi dagli autori tedeschi e mi riferisco dapprima a Eduard Spranger con il lavoro Lebensformen, a Ludwig Klages con Der Geist als Wiedersacher der Seele e soprattutto a Nicolai Hartmann con il Problema dell’essere spirituale. Ad esempio, Eduard Spranger, distingue pit tipi spiritual, come I’uomo estetico, teorico, sociale, religioso secondo la vocazione naturale verso un certo valore. Dalle ricerche di Spranger risulta che in modo naturale la cos assiologica ¢ limitata. Lui parla dell’angustia della coscienza assiologia, nel senso che cadauno di noi non puo contenere in modo idoneo solamente un solo valore, mentre per gli altri ci manca la sensibilita.